giovedì 12 gennaio 2017

FUNIVIE DEL MONTE BIANCO

*
 

Le Funivie del Monte Bianco, costituite da cinque tratte (due sul versante italiano, una fra i due versanti e due su quello francese), per una lunghezza complessiva che raggiunge oltre i 15 km, consentono la completa traversata del massiccio da Courmayeur, in territorio italiano, a Chamonix, in quello francese e viceversa.



Tutte le tratte sono realizzate con impianti "va e vieni"; fa eccezione la tratta centrale che è una struttura "pulsèe" (intermittente). Tutti gli impianti in territorio francese sono bifune (portante+traente); quello in territorio italiano è trifune (2 portanti+traente).


SKYWAY MONTE BIANCO



Nel video alcune immagini della tratta italiana nell'estate del 2016.



L'impianto in territorio italiano, denominato Skyway Monte Bianco, è stato nel 2011-15 completamente ricostruito solo su due tratte, rimpiazzando una precedente funivia su tre tronchi aperta nel 1946/1957.

La prima tratta porta dalla stazione di valle di Pontal d'Entrèves (1.300 m) alla stazione intermedia del Pavillon du Mont Frèty (2.200 m), mentre la seconda raggiunge la vetta di Punta Helbronner (3.500 m), per un totale complessivo di circa 4,3 km di percorrenza.

Si tratta di due impianti trifune (2 portanti + 1 traente) a funzionamento "va e vieni" sul quale viaggiano 2+2 cabine che percorrono l'intero tragitto in circa 9 minuti (esclusi i tempi di trasbordo).

Tra le peculiarità della nuova realizzazione vanno ricordate le moderne stazioni costruite in vetro/acciaio, dotate di numerose soluzioni atte a garantire una loro parziale sostenibilità energetica, e le speciali cabine sferiche con vetratura e pavimento riscaldati (antiappannamento ed antiscivolamento rispettivamente) che durante il viaggio ruotando di 360° consentono a tutti i passeggeri di godere dello straordinario panorama dei "quattromila" più famosi d'Europa.

Ogni cabina è in grado di trasportare circa 80 passeggeri in piedi ma anche circa 3.000 litri d'acqua, necessari all'approvvigionamento idrico delle stazioni superiori. Il carico e lo scarico sono effettuati in maniera completamente automatica durante gli orari serali, dopo la chiusura degli impianti al pubblico.


PANORAMIC MONT BLANC



Nel video alcune immagini della tratta fra i due versanti nell'estate del 2016, prima che l'impianto fosse anticipatamente fermato per la chiusura invernale, a causa dell'incidente dell'8 settembre 2016, dovuto all'accavallamento delle funi portante e traente, nel quale sono stati coinvolti circa un centinaio di passeggeri, alcuni dei quali sono stati costretti a trascorrere la notte all'addiaccio nelle cabine sospese sul ghiacciaio.



L'impianto, tutto in territorio francese, denominato Panoramic Mont Blac, ma più noto in Italia come "Funivia dei Ghiacciai" e la "Liaison" in Francia, è costituito da un'unica tratta a tre campate che collega la stazione di valle di Punta Helbronner (3.500 m) con quella di monte dell'Aiguille du Midi (3.800 m), per complessivi circa 5 km.

La sua costruzione, sotto la direzione del conte Dino Lora Totino e su progetto del professor Vittorio Zignoli del Politecnico di Torino, è stata possibile solo grazie all'adozione di soluzioni tecniche del tutto originali, come il pilone su roccia (sul Gros Rognon a 3.536 m), nel quale si ha una piccola deviazione del percorso ed il cambio della portante, ed il pilone aereo (tra il Petit ed il Grand Flambeau a 3.466 m ), costituito da due scarpe sospese da tre funi trasversali alla linea della funivia.

I due piloni "naturali" creano tre campate spettacolari: la prima di 400 m prima del pilone aereo, la seconda di ben 2.800 m con 255 m di freccia e 300 m di franco sul Ghiacciaio del Gigante ed infine l'ultima di 1.700 m dopo il pilone su roccia.

E' una funivia bifune a funzionamento circolare intermittente ("pulsè") sul quale viaggiano 12 grappoli di 3 cabine quadriposto ciascuno, ognuna ammorsata rigidamente al cavo di trazione, il che porta, per ogni fermata nelle stazioni terminali, al fermo (per circa 1 o 2 minuti) di tutte le altre cabine, per cui la tratta viene percorsa in circa 25 minuti con 5 soste intermedie.

Esiste anche una piccola teleferica per la manutenzione del pilone su roccia del Gros Rognon, che consente di raggiungerlo dalla stazione dell'Aiguille du Midi utilizzando una delle vecchie cabine sostituite nel 2000.

Costruito tra il 1951 e il 1955, rinnovato nel 2000 (ma anche più recentemente, come si può vedere dalle immagini) è un impianto molto ardito e anche ragionevolmente spregiudicato, con conseguente eventualità che si possano presentare degli inconvenienti, come quello dell'8 settembre, che se ben gestiti possono rimanere tali e non trasformarsi in tragedie; come quelle avvenute nel 1961, quando un caccia francese tranciò il cavo traente provocando la caduta di un grappolo di tre cabine (con i sei occupanti che persero la vita), o quella del 1966, quando un guasto al pilone sospeso provocò la caduta di un altro grappolo (con un morto e 13 feriti).



Nel video una sequenza di immagini della webcam posta nella stazione di valle di Punta Helbronner durante i lavori di ordinaria manutenzione effettuati da settembre 2010 a marzo 2011.


AIGUILLE DU MIDI



Nel video alcune immagini della tratta francese nell'estate del 2016.



L'impianto in territorio francese, denominato Aiguille du Midi, aperto nel 1957 e ricostruito nel 1991, è costituito da due tratte: la prima suddivisa su quattro campate, mentre la seconda con un'unica spettacolare campata supera un dislivello di ben 1.500 m con oltre 3.100 m di lunghezza.

La prima tratta porta dalla stazione di valle di Chamonix (1.030 m) alla stazione intermedia di Plan des Aiguilles (2.317 m), nella quale è presente la sala macchine delle due tratte; mentre la seconda raggiunge la vetta dell'Aiguille du Midi (3.778 m), per un totale complessivo di circa 5,9 km di percorrenza.

Si tratta di due impianti bifune (1 portante+1 traente) a funzionamento "va e vieni" sul quale viaggiano 2+2 cabine che percorrono l'intero tragitto in circa 16 minuti (esclusi i tempi di trasbordo).

Tra le peculiarità della struttura va ricordato che sulla prima campata del primo tratto la traente possiede una freccia molto importante tale che in alcuni casi potrebbe toccare terra, per cui è stato necessario installare a due terzi di questa lunga campata un cavalletto di alcuni metri dotato di rulli che permettono di accogliere il cavo in caso di freccia troppo ampia.



Nessun commento:

Posta un commento